Ennesimo esempio di furberia e dipendenza da gioco, 9 indagati a Roma.
Da una parte l’ossessione per il gioco diventata irresistibile; dall’altra il richiamo del senso del dovere ma non nei confronti dello Stato che le aveva dato un posto di lavoro e uno stipendio, ma degli affari di famiglia. Tra i nove dipendenti infedeli denunciati per truffa e falso ideologico e sospesi dall’attività pubblica per un anno, ecco spuntare i casi di Roberto Fabriani, 66 anni, qualifica “addetto di supporto” e un lontano precedente per tentata rapina, e Roberta Scoponi, assistente tecnico di 54 anni.
Il primo di passare tutte le giornate al lavoro (il Museo delle Arti e Tradizioni popolari dell’Eur è aperto dal martedì alla domenica dalle 8,30 alle 19,30) non ne voleva proprio sapere. E così è stato pizzicato dai carabinieri nella sala della Snai a scommettere sulle partite di calcio in pieno orario di servizio. Altre volte aggiungeva anche un giretto per fare la spesa.